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Immagine del redattoreClaudio & Serena

I rischi di non proteggersi dalla longevità e dall'invecchiamento della popolazione

Aggiornamento: 18 feb 2020

Prendiamo in esame il ciclo di vita che va dai 30 ai 60-65 anni. Il soggetto lavorando inizia ad accantonare parte del reddito per l’acquisto dell’abitazione (l’80% degli italiani possiede una casa), la cura, l’educazione ed il mantenimento dei figli, l’accumulazione di un capitale per far fronte agli imprevisti, nonché un’attenta pianificazione finanziaria con lo scopo di prevedere e anticipare i bisogni che sorgeranno durante la vecchiaia.

Con l’aspettativa di vita che continua ad allungarsi, aumenta anche il numero di anziani non autosufficienti, o affetti da malattie croniche. Ma solo una minima parte può contare sull’assistenza del welfare pubblico. La gran parte del supporto ricade sulle famiglie, la cui composizione però è in via di trasformazione, con sempre più single o famiglie monogenitoriali, non in grado di farsi carico dei parenti anziani. E tutto ciò contribuisce ad aumentare lo stato di incertezza.

Aumentando sempre di più gli anziani, aumentando sempre di più la lunghezza della vita e non avendo a disposizione ricambio generazionale, visto che non facciamo più figli, chi pagherà per le nostre pensioni? Come si sosterrà il sistema sanitario? Chi sosterrà il gettito fiscale se saranno molte di più le persone che “assorbono reddito” rispetto a quelle che lo producono? Tutto questo non è lontano nel tempo da noi. Sta già avvenendo.


1. LONGEVITA’

Viviamo di più, molto più di prima e parallelamente facciamo meno figli. La prima sembra essere una buona notizia e lo è davvero, ma se la leghiamo alla seconda diventa devastante dal punto di vista della sostenibilità dei sistemi previdenziali. L'aumento della vita media causerà l'incremento di condizioni patologiche che richiedono cure a lungo termine e un'impennata del numero di persone non autosufficienti, esposte al rischio di solitudine e di emarginazione sociale. La disabilità, che nel 2030 interesserà 5 milioni di anziani, diventerà la vera emergenza del futuro e il principale problema di sostenibilità economica nel nostro Paese. Essere disabile vuol dire avere bisogno di cure a lungo termine che, solo nel 2016, hanno assorbito 15 miliardi di euro, dei quali ben tre miliardi e mezzo pagati di tasca propria dalle famiglie. Conosci la tua pensione di inabilità da lavoro? E’ sufficiente a mantenere il tuo fabbisogno personale e familiare?


2. L’INCREMENTO DELLA POPOLAZIONE ANZIANA

Se oggi ci sono 35 anziani ogni 100 persone in età lavorativa, nel 2050 ce ne saranno quasi il doppio: 63. Lo Stato cosciente delle imminenti (non più tardi del 2030) difficoltà ad erogare le pensioni ha messo a disposizione ai cittadini la previdenza complementare e per incentivarne l’adesione ha previsto un premio fiscale.


3. PASSAGGIO GENERAZIONALE IN AZIENDA FAMILIARE

Saper gestire nel modo più corretto il momento della successione è fondamentale sia per assicurare la continuità e lo sviluppo dell’impresa stessa, sia per mantenere l'equilibrio e favorire lo sviluppo. Per una corretta gestione del processo successorio è necessario in primis pianificare per tempo. Poi è bene far partecipare al processo tutti i membri della famiglia, comunicando in modo efficace e rivolgendosi a professionisti competenti. La successione è un processo da gestire e non un evento da subire.


COME PROTEGGERSI

A proposito dei rischi della longevità e dell’aumento della popolazione anziana è importante una attenta analisi dei prodotti assicurativi, al fine di non essere colti impreparati di fronte ad ogni eventualità. Ad esempio la Long Term Care è un’assicurazione che copre le spese derivanti dall’impossibilità di svolgere autonomamente le normali funzioni della vita quotidiana (azioni semplici come muoversi, lavarsi e mangiare), con conseguente menomazione dell’autosufficienza, non necessariamente dovuta a malattia o infortunio, ma anche a senescenza. Inoltre un’asset allocation funzionale dovrebbe comprendere sia gli strumenti assicurativi che quelli finanziari e il loro peso dovrebbe essere ripartito in funzione del profilo di rischio, degli obiettivi e delle esigenze dell’investitore.



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