Districarsi nella burocrazia del fisco italiano non è semplice, pertanto riteniamo che sia opportuno approfondire tale argomento.
Avere generato minusvalenze non significa necessariamente aver commesso degli errori d’investimento, poiché queste si originano anche in caso di perdite realizzate da:
- Acquisto di un titolo ad un prezzo maggiore a quello in cui è stato venduto, magari per incassare cedole allettanti
- Commissioni d’ingresso
Come puoi agire per analizzare il tuo credito fiscale
1° passo: chiedere alla propria Banca la “rendicontazione fiscale” del proprio portafoglio per verificare la presenza o meno di minusvalenze…se le hai non ti scoraggiare, anzi metti in atto una strategia che può aiutarti a recuperarle.
2° passo: chiedere alla Banca l’estratto conto titoli al fine di verificare la situazione attuale ed attuare una strategia che può aiutarti al recupero di questo “bonus fiscale”.
3° passo: tenere presente che la legge italiana distingue le plusvalenze generate fra redditi diversi e redditi da capitale, i primi possono essere utilizzati per compensare, mentre i secondi no.
Lo specchietto che segue può aiutarti a capire:
Capital Gain, o guadagno in conto capitale, è il termine utilizzato per indicare la differenza tra prezzo di vendita e prezzo di acquisto di uno strumento finanziario. Se ragioniamo su più operazioni, è possibile definirlo come la differenza tra guadagni e perdite derivanti dalla compravendita di azioni o altri valori mobiliari.
4° passo: l’aiuto di un professionista è auspicabile per attuare la strategia migliore per te.
Vediamo un semplice esempio pratico
Supponiamo che le tue minusvalenze in scadenza il 31/12/2020 siano pari a 2.500,00 € (credito fiscale relativo all’anno 2016).
Nel tuo portafoglio sono presenti 20.000,00 € di BTP Italia scadenza 2024 acquistati un anno fa al prezzo di 92 e che oggi quotano sul mercato 100. Tutto ciò significa che oggi vendendo il titolo puoi realizzare una plusvalenza di 1.600,00 €. Grazie alle minusvalenze che hai in portafoglio (2.500,00€), su tale guadagno non dovrai pagare il 12,50%, risparmiando 200,00 €.
In buona sostanza il guadagno realizzato andrà a decurtare il tuo credito fiscale e questo ti consentirà di non veder applicato al tuo investimento l’imposta del 12,50% altrimenti prevista. L’esempio dimostra ancor più la sua efficacia se attuato con strumento finanziario per cui è prevista la tassazione del 26%, es. risparmio fiscale del 26% su 2.500,00 € ben 650,00 euro.
Il nostro consiglio: Monitorare almeno un paio di volte all’anno la situazione del tuo credito fiscale evitando così di lasciarlo scadere.
Ovviamente ognuno ha bisogno della sua personale analisi, ragion per cui se vuoi analizzare i tuoi investimenti per capire quale strategia attuare, contattaci per una consulenza gratis.
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